Dopo dieci anni...

Un'esperienza scolastica "PARTICOLARE", che ha trovato nel tempo la sua dignità e una profonda valenza didattica, pedagogica ed educativa. La PLURICLASSE, che un tempo era l'ultimo passo prima della chiusura di una scuola, è ora una RISORSA. Un gruppo eterogeneo di ragazzi ed educatori che lavora e cresce insieme senza distinzione di classi. Un PROGETTO EDUCATIVO condiviso fra ragazzi, famiglie e docenti basato sul BENESSERE psicofisico di tutti, il PIACERE di stare insieme, la voglia di CONDIVIDERE le fatiche, coniugando la migliore tradizione con la modernità più efficace.

giovedì 21 aprile 2011

I ragazzi, le collaboratrici, le maestre e il maestro
“Collocazione provvisoria”
"Nel duomo vecchio di Molfetta è riposto un grande crocifisso di terracotta. L’ha donato, qualche anno fa, uno scultore del luogo. Il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, l’ha addossato alla parete di un locale della sacrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta “Collocazione provvisoria”. La scritta, che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell’opera, mi è parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il crocifisso di lì, da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito.
Collocazione provvisoria! Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce: la mia, la tua, non solo quella di Cristo. Coraggio, allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i rimorsi della solitudine. Abbi fiducia, tu che bevi al calice amaro dell’abbandono. Non imprecare, sorella che ti vedi distruggere giorno dopo giorno dal male che non perdona. Asciugati le lacrime, fratello che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire. Non abbatterti, fratello povero che non sei calcolato da nessuno.
Coraggio! La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “Collocazione provvisoria”. Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della croce. C’è una frase immensa che riassume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo: “Da mezzogiorno alle tre si fece buio su tutta la terra”. Forse è la frase più scura della Bibbia. Per me è una delle più luminose. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota! Al di fuori di quell’orario, c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio. Coraggio allora, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. C’è anche per te una pietà sovrumana.
Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di donna che ti avvolge di tenerezza. Tra quelle braccia materne si svelerà, finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra assurdo. Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre di pomeriggio! Tra poco, il buio cederà posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga. Un abbraccio! Auguri a ciascuno di voi! Buona Pasqua!”
                                                           tratto da Tonino Bello, scritti vari 

mercoledì 20 aprile 2011

Abbiamo ricevuto la notizia dal
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE
Ufficio IV – Ordinamenti scolastici – Formazione - Diritto allo studio

che la scuola primaria di San Bortolo delle Montagne (pluriclasse unica) é risultata vincitrice della fase regionale per il Bando di Concorso "IL MONDO CHE VORREI" Nave della Legalità 2011 per la sezione scuola primaria. Una rappresentanza degli alunni sono stati invitati il 23 Maggio alla manifestazione per la legalità a Palermo.

Questo è stato il nostro lavoro per...
Concorso “IL MONDO CHE VORREI 2011” - Fondazione Falcone

Il nostro lavoro prende origine da una realtà scolastica particolare. La nostra è una piccola scuola di montagna e ha pochi alunni, pertanto viviamo l’esperienza della pluriclasse unica: i ragazzi lavorano insieme quotidianamente dalla classe prima alla quinta. Il lavoro quindi ha dovuto essere trasversale e coinvolgere cinque fasce di età. Abbiamo pertanto cercato di puntare sulla semplicità e l’efficacia del messaggio.
Ogni anno dedichiamo una parte del mese di maggio ad un piccolo percorso di conoscenza e riflessione sulle figure esemplari per la legalità nella storia italiana,  in collegamento con i principi fondanti della Costituzione Italiana.
Quest’anno per partecipare al concorso “IL MONDO CHE VORREI”, promosso dalla Fondazione Falcone, abbiamo pensato di riflettere su tre citazioni-spunti tratti da figure che noi consideriamo dei veri e propri “Santi laici” dello Stato italiano: PAOLO BORSELLINO, GIUSEPPE IMPASTATO e padre GIUSEPPE PUGLISI.
Abbiamo conosciuto i tratti essenziali della loro vita e abbiamo scelto una frase significativa, cercando di cogliere insieme il nucleo essenziale del loro messaggio.
Dopo lunga e vivace discussione siamo arrivati a rappresentare graficamente quello che pensiamo, prima ciascuno su carta e poi collettivamente su tre lenzuola.
Le lenzuola noi le abbiamo immaginate come dei manifesti che, lungo le strade, interrogano tutti e ciascuno.

 PAOLO BORSELLINO
Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore solo una volta.
Abbiamo pensato ad un lenzuolo nero (simbolo di morte e paura) squarciato da un taglio di luce bianca (che rappresenta il coraggio e la speranza di un futuro senza morte e paura). Sul tutto c’è una grande scritta rossa sotto forma di domanda: MORIRE OGNI GIORNO? (una domanda fatta a tutti per spingere ad una scelta di coraggio e libertà) 

GIUSEPPE IMPASTATO
Dal film Cento passi: “Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi!”
“È piuttosto un film sull’energia, sulla voglia di costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo nell'illusione di cambiarlo.(Marco Tullio Giordana Cinematografo 2007)
Abbiamo rappresentato il concetto di distanza con una cornice che racchiude lo spazio del lenzuolo e le orme (i “cento passi”) che attraversandolo in diagonale cambiano colore passando dal nero all’azzurro (a rappresentare il cambiamento che compie la persona che accetta di fare i “cento passi”). In alto a sinistra c’è la scritta CENTO PASSI e a destra abbiamo deciso di scrivere LA DISTANZA FRA ILLEGALITA’ E LIBERTA’ (perché abbiamo pensato che il rispetto delle legge è premessa per una vita libera).
Padre GIUSEPPE PUGLISI
"E' importante parlare di mafia, 
soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che e' poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi.
Per questa citazione di padre Puglisi abbiamo pensato semplicemente alla scritta IN VENDITA riferito alla singola persona (disposta a svendere la propria dignità per denaro e potere). Poi c’è un ragazzo che aggiunge con una matita colorata la scritta rossa NON, tutto circondato dalle impronte colorate delle nostre mani (simbolo della personale adesione al rifiuto di svendere la nostra dignità) 

lunedì 18 aprile 2011

Oggi siamo andati a vedere la PRIMAVERA.

 Abbiamo guardato le NUVOLE. 
C'era una BALENA. 
Alla fine ci siamo ROTOLATI un po'...

lunedì 11 aprile 2011


Il 4 Aprile 2011, Abbiamo ricevuto la visita della SENATRICE Maria Pia GARAVAGLIA

Il 5 Aprile, la visita del Consigliere Regionale  Vittorino CENCI 
(se lasciate commenti... 
firmateli così sappiamo chi siete)
(Elisa 1°)A me ha detto che abita a Roma e ad Illasi ma che gli piace di più abitare ad Illasi.
(Giulia 1°)La Senatrice ci ha ascoltato. Io le ho chiesto se le piace la nostra scuola e lei mi ha risposto che le piace perché ci sono dentro dei bravi ragazzi.
Ho festeggiato il compleanno con lei… beh… sono stata l’unica a festeggiarlo con una Senatrice!           
(Greta 2°)Per esempio ci ha spiegato della Croce Rossa e che c’è anche la Mezza Luna e che sono la stessa cosa e li ha messi insieme.            
(Valentino 2°)Mi è piaciuto quello che ci ha detto che quando c’era la guerra non si andava a scuola e noi siamo fortunati ad andarci. Le ho anche raccontato che facciamo le divisioni al contrario! Si è divertita!            
(Damiano 5°)Mi ha colpito che ci hanno detto che per essere bravi cittadini basta fare poco: il proprio dovere.
Bella la spilla della bandiera italiana della Senatrice Garavaglia. Lei abita qui ad Illasi, vicino a mia zia Anna. È molto simpatica. Ci ha detto che le cose più semplici sono le più utili.
(Elena 5)Mi ha proprio sorpreso che la Senatrice e il Consigliere siano venuti da noi!
(Giada 3°)Ha detto che la nostra scuola ha qualcosa che le altre non hanno. Era simpatica e aveva la spilla dell’Italia.
(Catia 4°)La senatrice Garavaglia deve prendere l’aereo ogni settimana e solo Agosto è il suo mese libero.
(Daniel 4°)La cosa che mi ha colpito di più è che la senatrice ha fatto tanti lavori prima di diventare Senatrice e il Consigliere Cenci faceva l’infermiere. A lui non piaceva andare a scuola, a lei piaceva molto.
(Benedetta 5°)La senatrice viene da un posto vicino a noi. Martedì Cenci ci ha detto che faceva il ciclista e l’infermiere prima di diventare Consigliere. Adesso non ha più tempo.
(Martina 4°)Tutti e due hanno detto che la nostra scuola è diversa da tutte le altre.
(Milena 4°)La Senatrice ogni tanto ha del tempo libero. Il Consigliere Cenci non ne ha.
Per la senatrice è importante essere educati. Per il Consigliere è importante essere bravi cittadini.
(Francesca 5°)Sono rimasta colpita quando la Senatrice Garavaglia ci ha detto che per essere bravi cittadini basta fare bene il proprio dovere, perché io pensavo che si dovessero fare delle cose più difficili.
(Deborah 4°)Mi hanno colpito queste sue parole: “Questa scuola è speciale”
Ha letto con molto piacere la nostra lettera.
Poi ha risposto a tutte le nostra domande con pazienza e con… classe!

L’ORTO

“C’è chi nasce per studiare e chi nasce per zappare”  (Milena)
(Se volete lasciare un messaggio...firmatelo!)
Noi della Scuola Primaria di San Bortolo delle Montagne abbiamo pensato di fare un orto a scuola, nell’angolo del cortile, là dove batte sempre il sole.
La cosa ci pareva assurda, ma queste belle giornate di sole ci hanno ispirato. Abbiamo preso zappa e badile e invece di fare giochi inutili ci prendiamo l’impegno di lavorare l’orto. Grazie a queste giornate di sole abbiamo lavorato alla base dell’orto. Noi siamo fortunati perché le macchine sono poche, non c’è tanto inquinamento e non c’è il frastuono. Se devi far crescere un orto, questo va bene. Appena arriva la terra del Comune pianteremo frutta e verdura, fragole lamponi, insalata, fagioli per fare esperimenti e tutto quello che l’orto ci darà.
(classe quarta, scrittura collettiva)
Dalla Lessinia a MILANO... e ritorno.
(Se lasciate un commento, ricordatevi di firmarlo!)
Il 29 Marzo siamo andati in gita con la scuola di San Mauro. Arrivati a Milano, la prima cosa che abbiamo visto è stato il Museo della Scienza e della Tecnica, Leonardo da Vinci. Dentro c’erano le riproduzioni delle opere e delle invenzioni di Leonardo e molte altre invenzioni fatte nel tempo. Le cose che secondo noi sono state più belle sono anche il sommergibile “Toti” perché non avevamo mai visto una cosa del genere e i treni a vapore, perché sono più belli di quelli di adesso. Straordinario è stato vedere il veliero intero e l’elicottero, che abbiamo provato a pilotare. Usciti dal Museo abbiamo preso la metropolitana ed è stato bellissimo perché andava velocissima sotto terra e sopra la strada sembrava che ci fosse il terremoto. È stato emozionante anche vedere il Duomo  anche se avremmo voluto entrare (ma non c’era tempo) e salire su un tram d’epoca (che piace tanto alla maestra Anna). Siamo passati anche dalla Galleria Vittorio Emanuele. Quando è arrivata l’ora di tornare a casa, da un lato siamo stati un po’ dispiaciuti, perché ci siamo divertiti tanto, ma d'altra parte eravamo contenti di tornare al nostro verde e all’aria pulita della Lessinia.
(scrittura collettiva, classe quinta)